In Africa sempre più preoccupante il fenomeno delle 'terre in affitto'

R.B. Radio Vaticana 3 febbraio 2012

Le terre coltivabili del continente africano sono sempre più a rischio sfruttamento da parte delle multinazionali del settore alimentare. È la denuncia della coalizione di ong Rights and Resources Initiative, secondo la quale il fenomeno del land grabbing coinvolge ormai 35 Paesi e affama circa 428 milioni di persone. Stando ai dati che le Ong hanno fornito all’agenzia Misna, sarebbero circa un miliardo e 400mila gli ettari di terre confiscate alle comunità rurali, nella quasi totale impunità, dal momento che le legislazioni di diversi Stati riconoscono solo marginalmente i diritti di proprietà e alienabilità di queste grandi superfici e spesso è il governo stesso che se ne appropria distribuendo i diritti di sfruttamento alle multinazionali. I casi più noti di accaparramento delle terre riguardano Etiopia e Sud Sudan, ma anche Liberia e Repubblica Democratica del Congo, dove si calcola che 33,5 milioni siano gli ettari di foreste date in concessione ai privati per lo sfruttamento delle miniere di diamanti e di altri materiali e nessuna di queste concessioni è controllata dalle comunità che tradizionalmente ci vivono. (R.B.)