UN IMPEGNO SOCIALE A FAVORE DELLE DONNE DEL BENIN. UN PROGETTO DELLE CANTINE BORTOLOMIOL

Adnkronos, 2 aprile 2011

Roma, 2 aprile 2011. La loro Africa. L'amore per il continente nero dell«azienda Bortolomiol, una delle più note cantine produttrici di Prosecco Superiore, si concretizza con una particolare attenzione per il sociale.Una realtà familiare tutta al femminile, con mamma Ottavia e le sue quattro figlie, Maria Elena, Elvira, Luisa e Giuliana, che hanno raccolto il testimone lasciato da padre Giuliano, figura di riferimento per l'intero territorio di Valdobbiadene, continuando il suo lavoro fatto di ricerca della qualità e rispetto per la terra. E così nasce il progetto che ha visto le donne Bortolomiol impegnate nel recare un concreto contributo alle donne del Dipartimento di Alibori nel Benin, Africa. 'Un paio di anni fa - spiega Elvira Bortolomiol - abbiamo accettato di seguire questo percorso che ci era stato proposto dall'associazione non governativa «Ricerca e Cooperazione». Da sempre la nostra azienda ha una storia di responsabilità sociale e la possibilità di offrire un aiuto alle donne di questo angolo di Africa ci è apparso da subito di grande interesse. Ci è piaciuta soprattutto l'idea di poter contribuire, noi donne Bortolomiol, a fornire ad altre donne l'impareggiabile strumento della conoscenza per sfruttare al meglio le risorse naturali delle loro terra. Che, in fondo, è quello che facciamo noi da sempre«. Il progetto si è svolto attraverso una serie di step. Il primo passo è stato quello di identificare un gruppo di donne leader, appartenenti ai vari villaggi della zona, che mostrassero interesse e predisposizione ad apprendere nuovi metodi di trasformazione alimentare dei prodotti locali e rudimenti di economia imprenditoriale. Quindi si è passati alla parte pratica, dove le donne del Benin hanno affrontato sessioni sulla trasformazione delle mandorle del Karitè e la loro trasformazione in burro, sulla produzione di formaggio da latte vaccino, sulla preparazione di una zuppa a base di cereali arricchita con Moringa oleifera, sulla preparazione della Tchoukoutou, una gustosa birra locale. L'impegno di questo gruppo di donne africane è stato importante per migliorare la vita delle loro famiglie e delle varie comunità di appartenenza, soprattutto sul versante della lotta alla malnutrizione, una delle piaghe più gravi che affliggono queste popolazioni. «Io sono reduce da un recente viaggio nel Benin - continua Elvira - e devo dire che è stata una fondamentale esperienza di vita. La passione e le capacità di queste donne lasciano senza fiato e il loro motto »insieme possiamo spostare un elefante« è diventato anche il motto della mia famiglia. E infatti, insieme a mia madre e alle mie sorelle, abbiamo deciso non solo di portare avanti il nostro progetto africano ma di intensificarlo con tutta una serie di iniziative che ci vedranno impegnate nei prossimi anni. Da imprenditrici a imprenditrici, in uno scambio di culture ed emozioni che arricchisce tutte le donne coinvolte in questa bella avventura».