Nuovo Murales di Bansky a Londra: un ciliegio capitozzato totem della resilienza

di Monica Bracaloni, giornalista, storica dell'arte

Londra. Su un muro bianco un pò umido e decadente di un edificio residenziale di quattro piani a Hornesey Road. Metti una bella spruzzata di verde squillante che cola potente in rivi sanguigni giù giù fino al suolo.

Guarda un imponente e avvilito albero che cupo e funereo si apre verso il cielo a ricevere quei cromatici fiotti nebulizzati per mano di uno spruzzatore a pressione guidato da una ragazza. Il risultato? Una nuova sembianza. Una trasformazione. Tra accostamenti irreali e realismo dissimulato un albero di vernice è il nuovo cortocircuito visivo di Banksy apparso il 18 marzo alla periferia nord di Londra, nel quartiere Finsbury Park. E' l'artista stesso a confermarne la paternità sul suo profilo Instagram ricevedo nel giro di poche ore oltre un milione di approvazioni social.

Il protagonista è un vecchio ciliegio in decomposizione, con danni fungini e sottoposto a capitozzatura. La totale rimozione della chioma a cui questo povero fusto è stato sottoposto non è solo un oltraggio estetico ma soprattutto una seria e progressiva agonia mortis per la pianta stessa. E questa lacerazione, all’interno di un parco urbano, è il palcoscenico scelto da Banksy per la sua denuncia ecologista e la sua critica al greenwashing.

Un albero di vernice si erge a totem della resilienza ambientale. Si è manifestato di notte e rivelato al mattino. Come sempre. Come tutte le opere del più famoso, controverso e sconosciuto (nel senso di identità) street artist britannico nella cui arte la forma estetica è complementare alla comunicazione. Lontano dai soliti clichè, la sua arte di strada si nutre di idee trasgressive, destabilizzanti, proponendo modelli sempre nuovi e portatori di messaggi culturali, politici, sociali, di rivolta, mai banali. Con una sagacia talvolta sprezzante e sfrontata, con un tagliente realismo, con un sarcasmo cinico, la sua 'protesta visiva' ha avuto un impatto planetario impressionante.

Si, perchè Banksy ti costringe ad osservare e a pensare. E anche con il suo albero verniciato ci offre il privilegio di una riflessione. Questa opera è da leggere tutta in prospettiva. La parete 'imbrattata' di vernice verde in realtà è la tela ospitante la chioma dell'albero reciso poco distante.

Un fogliame rigoglioso - ossia, una colata di colore puro dall'effetto scenografico singolare come un drip painting in verticale - ci è regalato dal gesto di una giovane che grazie ad un tubo a pressione sparge getti di illusoria clorofilla.

Banksy ha trasformato il cemento deperito di un muro nella fitta vegetazione di un albero, regalandoci l’illusione di un florido spazio verde. Lo stile è pungente come le sue colature spruzzate ma anche altamente evocativo.

Entambi i punti di riferimento sono desolatamente miseri. Un intonaco murale scorticato e un albero spoglio. Epprure all'improvviso entrambi si rianimano. E per mano umana.

Nonostante al primo fuggevole sguardo l'azione lasci presupporre tutto, tranne che il rianimare; ad una attenta visione lo spargere tinta riaccende consapevolmente l'idea di vita. E come per magia il ciliegio si rinvigorisce con nuove fronde sotto una pioggia verderame.

E' percepibile una vena poetica racchiusa nella composizione. 'Proteggimi, e ti proteggerò'. Si tratta di una figurazione dal profondo contenuto simbolico. Ascoltiamo il richiamo inascoltato della natura. La salvaguardia del pianeta è la sfida più importante del nostro tempo ed è necessario agire con urgenza.

L'azione non è sublimale. L'atto di 'annaffiare' con della vernice verde non è avulsa dal contesto iniziale che coglie l'attimo del triste ciliegio morente. Il colore è in questo contesto il veicolo della consapevolezza, del riparo e della salvezza. Quell'immagine è nutrimento, è linfa. Custodia, difesa, protezione, salvaguardia. Questo il significato potente diffuso dall'artista di Bristol.

Dispiace rilevare che il verde colato di Banksy e la sua intima visione, due giorni dopo siano stati deturpati con schizzi di vernice bianca che conferiscono proprio la sensazione simulata di 'tagliare' nuovamente la chioma rinata del ciliegio. Uno squarcio concettuale profondo non solo all’opera, ma soprattutto al messaggio che intendeva divulgare. Ed anche questo ha una evidente accezione, purtroppo.

Ciononostante, i residenti di Finsbury Park che hanno osservato, amato e compreso fin da subito quel vivace scroscio verdastro, hanno deciso di tutelare quel murale intenso e penetrante per tutto ciò che rappresenta con una recinzione metallica. Come scriveva Petronio: 'Proteggimi, e ti proteggerò'.

Monica Bracaloni, giornalista, storica dell'arte e saggista, esperta in iconografia artistica. Vive a Milano.



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