
La quercia vista dalla pittrice Isabella Dovera. La leggerezza della bella chioma caratteristica delle querce sottolinea il rapporto con il cielo. Sfuma e quasi si confonde come è giusto. L'albero ha le radici ben piantate nella Terra.

L’attrazione per le piante, gli alberi, le piccole pianticelle verdi sono solo emozionali, sentimenti di secondo piano? Basterebbe leggere Mancuso per avere una visione diversa. O magari Goethe La Metamorfosi delle piante. Oppure Herman Hesse.

Foto Gianluigi Colin

Foto Gianluigi Colin

La quercia di Montale prima di cadere. Le aue ampie radici che ancora nutrono il parco e gli altri esseri viventi, come spiega la Biodiversità.
Eventi in evidenza
La “pianta” di Silvestro Acampora
Delle storie di Biagio l'uomo che parlava con i suoi olivi e di cui ancora si parla. Biagio, reduce dalla guerra d'Africa, raccontava la storia di un olivo memorabile, sino alla sua crudele e violenta tratta al Nord fatta per commercio
'Quando ero piccolo, nelle lunghe sere d’inverno passate vicino al fuoco, mia nonna raccontava le
storie della “pianta”, raccontava delle “janare”, le streghe che si riunivano per danzare, oppure dei
briganti che si davano appuntamento per organizzare le loro scorribande.
La “pianta era lì da così tanto tempo che i vecchi raccontavano storie di cui era protagonista, sentite
dai loro nonni che a loro volta le avevano ascoltate dai loro nonni.
Sotto i suoi rami si erano riposati i soldati Americani e prima ancora i soldati di Garibaldi, ancora
prima si erano fermati i soldati del Re Borbone e prima di loro quelli del Re Federico, ancora prima,
si fermarono i Crociati che andavano a combattere nella terra di Gesù'.Continua
Omobiodiversità
di Silvestro Acampora, arboricoltore
Riceviamo e pubblichiamo questo simpatico e ironico intervento sui visitatori dei giardini pubblici Montanelli. Un pubblico che sembra non calcolare nè rispettare il valore della natura presente in città come bene di tutti.
'Tra tutta questa omobiodiversita' ne spicca una particolarmente complessa e anche affascinante da osservare. Simil atleti che, pur di mettere in mostra i muscoli, fanno esercizi mezzi nudi in pieno inverno; altri che posizionano attrezzi sui rami più deboli degli alberi per appendersi e fare piroette in aria senza preoccuparsi del fatto che facilmente possono spaccarsi o cedere, o anche solo danneggiarli, alcuni visitatori apre amino molto fare i funamboli e perciò tendono corde tra i tronchi e teli tra i rami ignorando la fragilità della pianta e ancora proprietari di cani che considerano i Giardini come fossero di loro esclusiva proprietà e non si preoccupano di raccogliere i bisogni dei loro beniamini, né del fatto che danno fastidio agli animali selvatici e neppure che i loro cani possano mettere paura agli altri visitatori'
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Il Faggio che parla
di Silvestro Acampora, arboricoltore
Sul Monte Moria, in provincia di Piacenza, non lontano da un sito archeologico, tra vecchi castagneti e noccioleti abbandonati dall'uomo il bosco si va riprendendo la terra. E un Faggio contorto dalla bocca simile ad uno squalo emette una magica voce dal profondo delle sue ferite.
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La quercia di Montale — L’albero che si fa terra, la terra che si fa corpo
di Gianluca Rapaccini *
“Questa quercia è un laboratorio, è una scuola. Anzi, è una Università: in questi dieci metri quadrati si può apprendere ciò che milioni di anni di evoluzione hanno prodotto: suolo che dal seme diventa albero, albero che cresce e agglomera strati di carbonio fino ad esaurire la sua energia vitale, legna che si sgretola e diventa nuova terra per nuove piante. Ife, funghi, batteri e insetti fanno banchetto della quercia distesa sul margine del prato. In poco tempo, in ogni cavità, negli interstizi, laddove si concentra l’umidità spuntano funghi di tutti i colori, di tutte le forme e le dimensioni, che si alternano assieme a batteri e insetti nello svuotare la quercia del suo nettare, per farne nuovo suolo'.
- We promote Nature-Based Solutions to protect, sustain and restore ecosystems. Focusing on post-industrial areas and the communities around them.
- Terrapreta Instagram
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In primo piano
VUOTI D'ERBA Un progetto legato al consumo di suolo
Di Sonia Arienta.
Che cosa intendiamo per “consumo del suolo”? Chi consuma il suolo? Per quali scopi? Che cosa si sottrae (quali risorse), a chi le si sottrae? Cambia nel tempo il concetto di consumo del suolo? Perché? Qual è il punto di vista di chi giudica le criticità e quale ruolo ha? (Da quali interessi è mosso)?
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La quercia di Montale. Un canto per gli alberi in città
di Paola Pastacaldi
È uscito La quercia di Montale. Un canto per gli alberi in città, un libro prezioso dal punto di vista naturalistico, realizzato da Fiorina Edizioni, casa editrice di Pavia dedita alla realizzazione di artigianale di libri a Leporello (cioè a fisarmonica). Vi si racconta la storia dell’adozione di una quercia dei giardini pubblici di Milano, che per dimensioni e aspetto era la più vecchia della città. Questa antica quercia rossa è collassata ad ottobre dello scorso anno a causa della pioggia. Secondo una leggenda metropolitana il poeta Eugenio Montale, premio Nobel per la Letteratura nel 1975, aveva l’abitudine di sostare sotto la sua chioma, un fatto plausibile, dato che fu redattore del vicino Corriere della Sera dal 1948 al 1981. La Quercia è stata soprannominata quercia di Montale, nome con cui è conosciuta dai visitatori dei giardini.
Quando un albero muore, nelle procedure di cura di un giardino pubblico (in questo caso il primo e più antico della città) è previsto il taglio immediato e la sostituzione con una pianta più giovane. Ma per la quercia di Montale il Comune di Milano ha accettato la proposta di adozione del tronco, proposta da Paola Pastacaldi, in nome della Biodiversità. Ciò che rimane della quercia rimarrà li dove era nata.
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