La rivolta infiamma il Corno d'Africa: venerdì a Gibuti opposizione in piazza
Il Messaggero, 17 febbraio 2011
ROMA - La rivolta che ha infiammato i paesi del Maghreb e del Medioriente arriva anche nel Corno d'Africa. I principali partiti d'opposizione scenderanno in piazza domani a Gibuti per chiedere le dimissioni del presidente Ismail Guelleh, al potere dal 1999, ma il cui partito 'Raggruppamento Popolare per il Progresso' guida ininterrottamente il paese dal 1977. Circa mille persone dovrebbero partecipare alla manifestazione pacifica che si terrà nel piccolo stato africano e che potrebbe proseguire anche nei giorni successivi, stando a quanto ha affermato in un'intervista a 'Bloomberg' Guedi Hared, presidente dell'Unione per l'Alternativa Democrativa, uno dei principali movimenti d'opposizione. «La gente è arrabbiata - ha affermato Hared - Vogliamo che il presidente lasci, saremo in strada venerdì, sabato, domenica, lunedì». L'origine della rivolta ha basi politiche. L'opposizione, infatti, contesta al 63enne Guelleh di avere emendato la costituzione a marzo dello scorso anno per estendere il suo mandato di altri sei anni. «Guelleh è presidente da 12 anni e vuole continuare, ma noi gli diremo che non lo vogliamo» ha detto Hared. Le tensioni politiche che potrebbero esplodere a breve a Gibuti potrebbero avere ripercussioni, in particolare, sulle strategie militari degli Stati Uniti. Nel paese del Corno d'Africa, infatti, c'è dal 2001 una base militare americana.