Omobiodiversitą

di Silvestro Acampora, arboricoltore

 

I Giardini più vecchi della città sono uno scrigno di biodiversità e da una quindicina di anni grazie al contributo di Paola Pastacaldi si cerca di valorizzarla. Grazie al suo aiuto sfociato nell'adozione della Quercia di Montale si sono organizzate gite didattiche che hanno visto la partecipazione di decine di persone. Tra la Biodiversità presente ai Giardini Montanelli con un poco di pazienza è possibile osservarne curiose forme di “omodiversita” (un neologismo personale).

Se avete la pazienza di sedervi su di una panchina per qualche minuto, potrete osservare uomini e donne che in tutine attillate mettono in mostra glutei, tette e muscoli scolpiti e corrono seguite da atleti che non si fanno problemi a mettere in mostra pance e natiche cadenti, bambini con baby sitter, uomini e donne assieme ai loro cani e ancora studenti che hanno marinato la scuola e persone che vanno a visitare il Museo di Storia naturale o semplicemente a fare colazione in uno dei due bar.

Al mattino è possibile incontrare genitori che accompagnano i bambini all'asilo e coppie di fidanzati. Ci sono persone che, vivendo ai margini della società (barboni e clandestini), utilizzano i Giardini per viverci stabilmente notte e giorno, fissando dimora su una panchina o sotto un pino, armati di grande valigia e carrelli stracolmi con tutti i loro (suppongo) averi. Approfittando della presenza di qualche altro riparo se piove, dei bagni pubblici (peraltro indecenti da quanto sono sporchi e puzzano) o delle fontanelle per potersi lavare e dissetare.

 

Tra tutta questa omobiodiversita' ne spicca una particolarmente complessa e anche affascinante da osservare. Simil atleti che, pur di mettere in mostra i muscoli, fanno esercizi mezzi nudi in pieno inverno; altri che posizionano attrezzi sui rami più deboli degli alberi per appendersi e fare piroette in aria senza preoccuparsi del fatto che facilmente possono spaccarsi o cedere, o anche solo danneggiarli, alcuni visitatori apre amino molto fare i funamboli e perciò tendono corde tra i tronchi e teli tra i rami ignorando la fragilità della pianta e ancora proprietari di cani che considerano i Giardini come fossero di loro esclusiva proprietà e non si preoccupano di raccogliere i bisogni dei loro beniamini, né del fatto che danno fastidio agli animali selvatici e neppure che i loro cani possano mettere paura agli altri visitatori.

Ci sono persone che non si fanno scrupoli a danneggiare consapevolmente alberi, aiuole e arredi con seghe, accette, coltelli, carrucole, così negli anni alcuni alberi hanno subito atti di grave vandalismo che li hanno danneggiati gravemente e alcune statue sono state persino coperte di vernice. Per non parlare della statua di Montanelli. Ci sono anche persone che utilizzano il Giardino per nasconderci bagagli personali e magari anche pacchi di droga. I migranti spesso si sono costruiti una casa sotto i cespugli più grandi e gli alberi e lavati gli indumenti sulla fontana appendendo il bucato al recinto della quercia di Montale. I Giardini Montanelli sono tutto questo e ancora molto altro e per questo vanno tutelati e valorizzati creando una educazione tra i visitatori che molti sempre più sembrano non conoscere o avere dimenticato.

Il bisogno di verde e natura tra i cittadini sta assumendo forme e modi alterati che sono molto discutibili e che sarebbe bene arginare. Il come rimane un discorso tutto da costruire.

Le mie sono solo considerazioni 'diplomatiche' e solo per questo che non scrivo cosa penso (il peggio) di tutte le persone che si dichiarano amanti dei giardini e che invece agiscono considerando i Giardini di loro esclusiva fruizione, senza fare nulla di utile perché si conservino al meglio o almeno non vengano danneggiati. E mai considerando la Biodiversità di cui si parla tanto, perchè sembrano essere convinti che sia solo nei boschi. Non sanno che la Biodiversità si trova anche in città.

Quando i giardini da parte loro offrono generosamente alla città non solo un patrimonio arboreo per la salute e il relax, ma sono anche oggetto di studio da parte di importanti università per lo studio di insetti o funghi che ospitano e che possono avere un ruolo importante in ambito scientifico e cittadino. E urlano al bisogno di abbattere solo per fare ordine. Ignorano che il legno morto è essenziale per la Biodiversità.