Khadija: documenti
- Memorie di una principessa etiope di Martha Nasibù (Neri Pozza)
Angelo Del Boca: «Un libro meraviglioso che ha il grande pregio di condurci in un mondo del tutto sconosciuto a noi occidentali, quello complesso dell’aristocrazia etiopica degli anni Venti e Trenta». Angelo Del Boca
Agli inizi degli anni Trenta del secolo scorso il Ghebì, il palazzo del nobile Nasibù Zamanuel svetta sontuoso nel centro di Addis Abeba. Circondato da un parco di cinquantamila metri, con alberi di alto fusto e piante ornamentali fatte giungere da ogni parte del mondo, il Ghebì è composto da un’infinità di camere, elegantemente arredate con mobili in stile Luigi XVI e Chippendale, porcellane di Sèvre, immensi arazzi di Beauvais. Ottanta maggiordomi, domestici, cuochi e giardinieri provvedono alla cura della casa, sotto lo sguardo vigile del degiac Nasibù, bello come un dio con i suoi 185 centimetri di statura, il fisico da atleta, il volto attraente e sereno, le sgargianti divise da generale. Nella vita del degiac, tutto sembra tingersi di prodigioso e fiabesco: da come ha impalmato la giovanissima Atzede Mariam Babitcheff dopo una gara sfrenata nell’ippodromo di Janehoj-meda alla presenza del reggente, ras Tafari Maconnen, a come l’ha condotta in pellegrinaggio in cima al monte Managhescia, dove il santo eremita Abba Wolde Mariam ha predetto alla sposa la nascita di ben cinque figli.
- Khadija, un chapitre en Français. La Montagne noire d’Aden.
traduzione di Miriam Tanant
- Harar, touristic tour in the medieval walled city in Ethiopia
- New York Times
- Harar Viaggio di Eduardo Scarfoglio
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