VENERDI 19 FEBBRAIO ORE 20,45 SILEA Centro culturale Tamai XENOS Conversazioni, immagini e libri per saperne di più. Secondo appuntamento 19 febbraio Eritrea colonia italiana: una memoria negata Con Paola Pastacaldi

SILEA – 19 febbraio. Prosegue la rassegna Xenos, quattro conversazioni informali, tra immagini, libri e storie, organizzate dall'Amministrazione Comunale di Silea per guardare alle tematiche geopolitiche di più stretta attualità con una prospettiva dal basso, quella di chi ha condiviso tempo, parole, pericoli con i popoli in fuga e ha toccato la polvere della loro terra. Nessuna teoria elaborata a tavolino, dunque, solo esperienza diretta e vita vissuta.

Dopo l'intensa serata dedicata alla Siria, con Paola Viola e Marta Talpelli, volontarie di “Una mano per un sorriso – For children”, il secondo appuntamento ci porta nel corno d'Africa, dove l'Italia istituì la sua prima colonia, l'Eritrea, nel 1890. A condurci in quella che per 50 anni fu la seconda patria per molti Italiani è l'ultimo lavoro di Paola Pastacaldi, frutto di memorie personali, di saghe familiari e di una rigorosa ricerca storica. L'Africa non è nera è un romanzo avvincente, scritto con una prosa fatta di percezioni sensoriali, passioni, atmosfere, suggestioni, illusioni e delusioni, che descrivono un passato coloniale per troppo tempo trascurato. Paola Pastacaldi, già autrice di Khadija, romanzo dedicato all'Etiopia, altra terra intrecciata alla storia della sua famiglia, attinge alla figura del nonno materno per ideare quella di Francesco, che giunge in Eritrea dal Veneto per fare fortuna, diventa un uomo di successo grazie all'approvvigionamento dell'acqua, attraversa il tempo delle leggi razziali, che condanna all'emarginazione un'intera generazione di meticci, sopravvive all'arrivo degli Inglesi e alla fine della colonia italiana. Sullo sfondo quella che fu definita la più bella città d'Africa, Asmara, costruita dagli architetti italiani tra gli anni '20 e '30 a 2400 m, esprimendo liberamente la loro creatività come su un foglio bianco.

Ma oggi che cosa resta laggiù di quell'intreccio di Italiani ed Eritrei? Che cosa è diventata quella terra, dopo aver conquistato l'indipendenza dall'Etiopia nel 1993? Da che cosa scappano le migliaia di Eritrei che ogni giorno attraversano il deserto ed il mare per giungere in Europa, secondi solo ai profughi siriani?

Partendo dalle pagine di un romanzo autobiografico e storico allo stesso tempo, tra foto e canzoni d'epoca, Paola Pastacaldi proporrà un viaggio tra l'Eritrea coloniale, il sogno italiano del primo '900, e l'Eritrea di oggi, ostaggio di quella che l'ONU ha definito la più feroce dittatura del mondo. Per conoscere, per capire, per affrontare quello che sta accadendo tra le due sponde del Mediterraneo con spirito critico e mente libera da pregiudizi. Venerdì prossimo appuntamento con chi i pregiudizi li ha superati davvero e si è messo in gioco fino in fondo: i coniugi Nicoletta e Antonio Calò parleranno della loro esperienza di accoglienza.